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XI Convegno Chitarristico

XI Convegno Chitarristico, Guiglia (MO), Castello, 25 settembre 1949

A Guiglia, il 25 settembre, ha avuto luogo l’annunciato Raduno di chitarristi ed è stata celebrata la nostra annuale Giornata, l’undicesima.

Quest’anno, la Festa si è svolta in un clima di particolare fraterna e serena letizia, dovuto forse al luogo, forse alla giornata, tiepida e illuminata dal sole.

Guiglia è un paese piccolo e caratteristico, arrampicato sui fianchi d’una montagna dell’Appennino tosco-emiliano, e dominato dalla mole superba del «Conventino», l’antico castello dei signori del luogo, ora trasformato in un lussuoso albergo che non ha nulla da invidiare ai migliori «Hotels» delle più rinomate stazioni climatiche.

La stagione estiva era ormai chiusa da alcuni giorni e già nei giardino che circonda l’Albergo e domina tutta la vallata si sentiva odore d’autunno; le aiuole erano fiorite di ciclamini e la grande fontana centrale innalzava il suo zampillo iridescente contro lo sfondo dei grandi alberi da cui cadevano le prime foglie morte. Un paesaggio romantico, insomma, quasi da oleografia.

Il «Conventino» ha ripreso vita per un giorno, le sue sale hanno risuonato di voci e di suoni e per alcune ore a Guiglia non si e parlato che di chitarra e di chitarristi.

I convenuti erano molti, più di sessanta, giunti da diverse città e principalmente da Modena e Bologna. Molti giovani, fra i congressisti, e la cosa ci ha fatto tanto piacere, perché dimostra che l’interesse per il nostro strumento va facendosi strada anche presso le nuove generazioni e che la Chitarra ha ancora vita e fascino sufficienti per risorgere dall’oblìo e affermarsi vittoriosamente.

La Giornata ha avuto inizio alle ore 16 di domenica 25 settembre, con l’arrivo dei due torpedoni provenienti da Bologna e Modena. Fra i Congressisti, oltre al Prof. Ferrari e Signora, all’Editore Bèrben e alla Redazione della Rivista, erano il M° Guidi, il Prof. Balboni e il Prof. Barbieri di Modena, il M° Mori e il Sig. Company di Firenze, i Sigg. Roveri e Tempestini di Milano, il Sig. Mariotti di Rovereto e il M° Lutzemberger di Trento. Della numerosa rappresentanza bolognese – guidata dall’infaticabile Geom. Suzzi – facevano parte, oltre a molti altri, il M° Bassi, il Prof. Rezio Buscaroli e il Dott. A. Buscaroli, i liutai Gamberini e Piretti, il M° Pezzoli, il Prof. Salvi, il M° Sassoli, il Signor Stegani ed il Signor Visani.

Dopo aver posato nel giardino per il gruppo fotografico i congressisti sono passati nel salone riservato al Convegno, i di cui lavori sono stati aperti dal Prof. Ferrari con brevi parole di ringraziamento al Sindaco di Guiglia ed ai Dirigenti del Conventino. A Presidente del Congresso viene quindi eletto all’unanimità il Prof. Rezio Buscaroli ed il Signor Sassoli è designato Segretario.

Si procede poi alla lettura delle calorose adesioni pervenute da parte degli illustri amici impossibilitati ad intervenire per cause di forza maggiore, fra i quali il Dott. Comm. Murtula, il M° Palladino, il M° Primo Silvestri, la Signora Carmen Tamburini, il M° Volpini, il Comm. Andreini ed altri, dopo di che si passa subito alla discussione dell’ordine del giorno.

Dal verbale dell’Assemblea stralciamo i punti più interessanti.

Si alza per primo a parlare il M° Alfredo Guidi, che commemora tre chitarristi di recente scomparsi: Manuel M. Ponce, Montoya Salazar Ramon ed Ivano Ferrari. Di quest’ultimo, spentosi giovinetto, traccia con toccanti parole la figura e piange la immatura perdita.

Si passa quindi al comma «Istituzione di nuove cattedre di chitarra». Dopo avere ricordata la vittoriosa affermazione del Prof. Murtula che, primo in Italia, è stato chiamato a coprire la Cattedra di Chitarra a Rovigo, si invitano tutti i chitarristi ad adoprarsi affinché anche in altre città, e in centri minori, vengano istituite nuove cattedre che potranno portare valido contributo alla diffusione e conoscenza della chitarra.

Sull’importante argomento del «Coordinamento dei metodi per lo studio della chitarra» il Prof. Ferrari espone ai convenuti le sue convinzioni sulla necessità di un metodo moderno, che sappia condurre l’allievo a superare ogni difficoltà e a conoscere perfettamente le possibilità dello strumento.

Sulla falsariga di un suo Metodo, preparato da anni e dedicato al Figliuolo, il Prof. Ferrari illustra ampiamente ed efficacemente lo schema di quello che dovrebbe essere il nuovo Metodo, razionalmente graduato nelle difficoltà, con particolari capitoli dedicati all’arpeggio, al gruppetto, allo staccato, alla tecnica spagnola, ecc. In appendice dovrebbero inoltre trovar posto esercizi sulle cadenze, sulle musiche moderne, su Bach, ecc. ed il Prof. Ferrari si è preoccupato appunto da diversi anni di raccogliere il miglior materiale del genere.

Una volta approvato lo schema del Metodo, e raccolti gli esercizi di autori antichi e moderni nei vari capitoli, occorrerebbe che tutti i compositori partecipassero al completamento del Metodo stesso con studi ed esercizi, in modo da farne un’opera veramente completa sotto tutti i punti di vista.

Si apre quindi la discussione alla quale prendono attiva parte, con osservazioni o consigli, il Prof. Buscaroli, il Prof. Salvi, il M° Bassi, il Signor Pezzoli, il Geom. Suzzi ecc. Anche l’editore Bèrben interviene per presentare gli elementi della spesa per la pubblicazione dell’opera.

L’interessante dibattito si conclude con le seguenti proposte: pubblicazione sulla Rivista dello schema del Metodo, con invito a tutti i Compositori, italiani e stranieri, a collaborarvi, per renderlo quanto più possibile perfetto e rispondente alle esigenze attuali.

Siccome però il Sig. Suzzi, capo della Sezione Bolognese, si mostra preoccupato dell’applicazione pratica di detto metodo, viene deliberato di dare in visione il Metodo stesso alla Sezione bolognese, perché lo esamini ed esprima gli eventuali suggerimenti in ordine alla suddivisione graduale della materia.

I lavori del Congresso si chiudono alle ore 19, dopo aver fissato di organizzare la prossima Giornata Chitarristica a Milano, nel mese di ottobre del 1950.

Dopo la cena, consumata in cordiale intimità, ha avuto luogo il Concerto serale, nel salone terreno del Castello, stipato di pubblico.

II giovane concertista Luigi Mariotti di Rovereto ha suonato Colpo di remo, Dolore e Carmela di Mozzani e un Minuetto di Bach, facendosi assai apprezzare per le notevoli doti di sentimento.

Il M° Cesare Lutzemberger ha quindi eseguito con buona tecnica e calore interpretativo Danza spagnola n. 5 di Granados e Ricordi dell’Alhambra di Tarrega, riscuotendo calorosi applausi.

La seconda parte del concerto era affidata al Prof. Giorgio Balboni, di cui sono ben note la straordinaria valentia e la ottima tecnica. Il suo programma comprendeva i seguenti pezzi: Nevicata di Terzi, Serenata di Sinopoli, Melodia di Beethoven, Mazurka di Tarrega, Esilio popular criollo di Llobet, Fantasia di Viñas, e, per finire, la stupenda Fantasia op. 19 di Legnani, interpretata con tale bravura da suscitare applausi calorosissimi e richieste di bis. Il concertista ha eseguito quindi fuori programma le Variazioni sul Flauto Magico di Mozart-Sor, pure vivamente applaudite.

Dopo il concerto i congressisti si sono ritirati al piano superiore dove hanno avuto luogo alcune audizioni private; ma ormai il tempo stringeva, e con rammarico tutti hanno dovuto lasciare Guiglia e il Conventino. Ci resta tuttavia il ricordo della bella giornata trascorsa e la speranza di ritrovarci presto.

I valenti liutai bolognesi Gamberini e Piretti (affermatosi quest’ultimo nel recente Concorso  Internazionale di Cremona) hanno presentato ai convenuti alcuni belli strumenti di loro fabbricazione, che sono stati molto ammirati ed apprezzati. Su una Chitarra-Lira del Sig. Gamberini, nuova di zecca, di splendida voce e sonorità, il Prof. Balboni ha tenuto il suo concerto serale, preferendola al suo usuale

strumento.

 

 

La XI giornata chitarristica, in «L’Arte Chitarristica», III, n. 17, 1949, pp. 1-2.

 

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